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sabato 23 febbraio 2008

Matto Grillo

Uno dei marchesi Grillo, a cui si deve un cospicuo lascito per la costruzione dell’albergo dei poveri, era altrettanto burlone del suo omonimo romano al punto che il popolo lo aveva soprannominato Mattu Grillu. Un giorno, mentre tornava da caccia, si ruppe una ruota della carrozza e intanto che i servitori rientravano a palazzo per prendere una nuova ruota e l’occorrente per ripararla, il marchese si diresse in una trattoria alle porte della città per pranzare. Dovette percorrere a piedi un bel pezzo di strada e cadendo nel fango giunse in trattoria con l’aspetto di un pitocco male in arnese. L’oste non riconoscendolo lo trattò malissimo e gli diede da mangiare solo un po’ di pane e formaggio. Mattu grillu lasciò fare e non disse nulla. Il giorno seguente dopo essersi vestito coi suoi abiti migliori e con al dito il più grosso diamante che possedeva, tornò con un tiro a quattro nella medesima trattoria. Subito l’oste e tutto il personale corsero ad ossequiarlo e dopo aver preparato la sala migliore con la più bella biancheria da tavola di cui erano forniti chiesero al marchese cosa gradiva per pranzo. Mattu grillu rispose che desiderava gli portassero un piatto, un tegamino, un poco d’olio e due uova. Quelli, avezzi alle bizzarie di tal personaggio, subito eseguirono senza discutere. Il marchese depose allora diverse banconote sul piatto, appiccò il fuoco e fece cuocere le uova su quel fornello veramente poco economico; cotte che furono le uova, usando la forchetta se le tirò tutte adosso imbrattandosi i vestiti. A quel punto il trattore non potè più trattenersi ed esclamò: ”Ma signor marchese, cosa fa? ma perchè?” e Mattu Grillu rispose “Non sto facendo nulla di strano; vedete ieri voi mi avete dimostrato che l’abito è molto più importante della persona e dunque è giusto che io dia da mangiare ai miei vestiti piuttosto che a me stesso”

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