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venerdì 11 aprile 2008

San Giorgio cavaliere fu dei santi; santo fu dei cavalieri

Il giorno 23 di questo mese ricorre la festa di San Giorgio, ossia il primo santo patrono di Genova dall’undicesimo secolo ma ritenuto tale dal popolo già dal sesto secolo. Jacopo da Varagine narra che nel luglio del 1099, durante la Prima Crociata, quando tutto sembrava opporsi alla liberazione della città santa di Gerusalemme da parte dei crociati, “il Beato Giorgio apparve a loro, vestito d’armi scintillanti, candide e segnate dalla rossa croce, e fece segno di seguirlo senza paura, affinché dietro di lui, sicuri, i crociati respingessero i nemici, guadagnassero le mura e conquistassero con la forza la città”. E così fu. Da allora i Genovesi assunsero a loro insegna la croce rossa in campo bianco (ossia la bandiera di San Giorgio), la stessa dei Templari, che Urbano II aveva dato ai soldati cristiani nel 1016 nel Concilio di Clermont Ferrand. Ma anche san Giorgio divenne stemma e bandiera della Repubblica e patrono della città. Nella chiesa di S. Giorgio era conservato il grande stendardo della Repubblica che nelle feste del santo veniva onorato dalle milizie di guardia del palazzo Ducale. Esso veniva solennemente consegnato al capitano generale dell’armata quando salpava per una battaglia e inalberato sulla galea ammiraglia. Al ritorno, con un’altra cerimonia, veniva riportato in chiesa. Oggi, un gonfalone con l'effigie di san Giorgio a cavallo, è custodito nel palazzo Doria Tursi, sede del Municipio. Arremba San Zorzo ! era il grido che le ciurme dei Doria, signori di Genova, lanciavano quando andavano all’arrembaggio delle navi avversarie. La fama dell’imbattibilità dei legni genovesi si sparse pian piano per tutti i mari tant’è che le truppe inglesi (si ricordi che San Giorgio è anche il patrono di Inghilterra) pensarono bene di imitare i genovesi cosicchè nei momenti difficili alzavano a loro volta le insegne di San Giorgio. Nel 1190 Londra e l'Inghilterra chiesero e ottennero la possibilità di utilizzo della bandiera crociata per avere le loro navi protette dalla flotta genovese nel mar Mediterraneo.

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