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sabato 26 gennaio 2008

I giorni della merla

Stanno per arrivare le giornate della merla. Come dicevano i nostri libri di lettura delle elementari, un tempo i merli erano bianchi. Un inverno, per ripararsi dal rigore del freddo in questi ultimi tre giorni di Gennaio, considerati i più freddi dell'anno, una merla si rintanò coi suoi piccoli in un comignolo. Quando ne uscì erano tutti quanti sporchi di caligine e da quel giorno i merli rimasero di quel colore. In un'altra leggenda Gennaio era di 28 giorni (anche se nel calendario romano era di 29) e un merlo al finire del mese in una giornata mite, pensando che ormai l'inverno fosse terminato esclamò: "Più non ti temo, Domine, ch'uscito son del verno!". Allora Gennaio per punire tanta sfrontatezza si fece prestare 3 giorni da Febbraio, il quale perciò resto di 28, e scatenò tanto freddo da costringere il merlo a ficcarsi in un camino da cui uscì appunto nero. Questa versione è sicuramente molto antica ed è anche riportata da Dante nella Divina Commedia:
...tanto ch'io volsi in sù l'ardita faccia
gridando a Dio: "Omai più non ti temo!",
come fe' 'l merlo per poca bonaccia.

martedì 22 gennaio 2008

Novità

Nel lavoro per il continuo miglioramento del blog, ho inserito una specie di lavagnetta dove qualsiasi visitatore può scrivere dei messaggi. Dai suggerimenti per migliorare il blog, ai saluti per gli amici, alle segnalazioni di eventi che si svolgono nell'ambito della città o dei suoi dintorni. La preghiera che rivolgo è di utilizzarla col fair play tipico dei genovesi. Ah, la trovate in fondo a destra. Sì sì, come la toilette nei ristoranti.

domenica 20 gennaio 2008

Dedicata a Genova-ma se che pensu

Un video stupendo. Complimenti all'autore Luciano (Laguschiu) http://www.youtube.com/profile?user=laguschiu

mercoledì 16 gennaio 2008

Le stagioni non sono più quelle!

Come recita il detto: "Ai dïsette de Zenâ, incomensa carlevâ". E cioè il 17 Gennaio inizia carnevale. Ricordo che questa era la motivazione che si adduceva per dedicare questo giorno a disfare il presepio. Oramai è carnevale tutto l'anno, tranne per il fatto che almeno una volta a carnevale ci si divertiva. Il diciassette Gennaio ricorre anche la festa di S. Antonio Abate. In piazza Sarzano, anzi, ad essere più precisi, fra Vicolo sotto le murette e le Mura della marina esiste uno storico oratorio dedicato a questo santo patrono dei fornai ma maggiormente considerato come protettore delle cucine e degli animali domestici. Ricordo che quand'ero bambino, alla mattina di questo giorno, il mio padrino, confratello di questo oratorio (o meglio della Confraternita o Casaccia di cui esso era sede), mi portava alla celebrazione di questa festa che si concludeva con la consegna a tutti i presenti di un panino benedetto e con la benedizione degli animali, per lo più cani, gatti, canarini e cocoritte, che veniva impartita in Piazza Sarzano. Non so se questo avvenga ancora ma mi domando, con l'acqua che sta venendo giù, come farebbero. E' sicuramente un po' troppo banale dire che le stagioni non sono più quelle e quindi conserverò questa frase per il prossimo viaggio in ascensore, tuttavia ricordo che Gennaio è sempre stato il mese in cui si riparavano i tetti proprio perchè si trattava di un mese poco piovoso. Eh già, le stagioni non sono più quelle.

domenica 13 gennaio 2008

E poi dicono dei genovesi!

Scaldarsi bruciando i morti pubblicato: sabato 12 gennaio 2008 da lumachina in: Europa Risparmio energetico La cappella del Dukinfield Crematorium di Tameside, nel Regno Unito, potrebbe essere scaldata grazie ai caldi fumi emessi dai forni crematori. Il progetto prevede di sfruttare il calore dei fumi, che altrimenti andrebbe sprecato, facendo passare le condutture all’interno dei muri. L’idea e’ venuta pensando ad applicare una legge locale che impone di eliminare il mercurio dai fumi in uscita, operazione che richiede il raffreddamento dei fumi dai 1000 gradi del forno fino ai 160. Il mercurio e’ contenuto nelle otturazioni dentarie e i filtri necessari costano 500.000 sterline. Robin Monk, che ha proposto il progetto per ridurre l’impronta ecologica del comune, ha rassicurato l’opinione pubblica dicendo che prima di passare ai fatti verranno consultate le autorità religiose locali e la popolazione. Il reverendo Vernon Marshall ha detto che “per il morto, procurare conforto (termico) ai convenuti e’ gesto amorevole in un momento difficile, e’ l’ultimo atto di generosità”.

venerdì 11 gennaio 2008

Il pane che non si impasta

Sarà un'americanata ma sembra che funzioni. Ingredienti: • 500 g di farina • 2,5 g di lievito di birra fresco (o 1 grammo di lievito di birra liofilizzato) • 1 cucchiaino abbondante di sale • 350 ml d’acqua tiepida. Sciogliere il lievito nell’acqua tiepida. In una ciotola grande mescolare la farina col sale. Unire l’acqua col lievito, mescolare velocemente con le mani o con una forchetta. L’impasto è molto morbido e appiccicoso. Coprire la ciotola con un foglio di pellicola e lasciar lievitare l’impasto a temperatura ambiente (circa 20°C) dalle 18 alle 24 ore. Il giorno dopo l’impasto sarà aumentato di volume e apparirà come un blob molliccio e alveolato. Rovesciare il blob su un piano abbondantemente infarinato. Spolverarlo con altra farina, quindi tirare quattro lembi di impasto e ripiegarli su se stessi. Coprire con un foglio di pellicola e lasciar riposare per circa 15 minuti. Trascorso questo tempo cospargere la superficie dell’impasto con semini a piacere (sesamo, girasole, zucca, papavero etc.), semolino o polenta. Trasferire l’impasto o in una ciotola (che andrà coperta) o in un canovaccio (in cui l’impasto verrà arrotolato) e far proseguire la lievitazione per altre due ore. Pre-riscaldare il forno a 230°C e mettervi dentro a riscaldare una pirofila dai bordi alti e col coperchio (la pirofila può essere in qualsiasi materiale, ghisa, pirex etc.). Rovesciare il blob (occhio che è molle molle e scappa da tutte le parti) nella pirofila bollente. Coprire col coperchio e infornare per circa 30-40 minuti sempre a 230°C. Rimuovere il coperchio e continuare la cottura per altri 10-15 minuti (io tolgo direttamente la pagnotta dalla pirofila e l’appoggio sulla griglia del forno). Sfornare la pagnotta e lasciarla raffreddare prima di tagliarla.

mercoledì 9 gennaio 2008

Primi passi

Ho da poco iniziato a lavorare a questo blog dedicato a Genova e alle sue tradizioni. Spero che San Giorgio mi aiuti ma anche i vostri commenti o suggerimenti saranno tanta manna.

Le ricette animate di Eugenio