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domenica 11 maggio 2008

OTTAVARIO DEL SANTO SUDARIO O SANTO VOLTO OVVERO "SANTO MANDILLO"

Durante l'Ottavario della Pentecoste, cioè da ieri sera fino alla prossima Domenica 18 Maggio, nella Chiesa di San Bartolomeo degli Armeni, si celebra la Messa vespertina con omelia e antichi canti delle Scholae Cantorum genovesi. Ha luogo inoltre l'esposizione del più antico ritratto di Gesù Recato da Costantinopoli dal Capitano Genovese poi Doge Leonardo Montaldo, dal 1388 conservato nella Chiesa.

La Storia: il Santo Volto, più noto ai genovesi come Santo Mandillo, termine dialettale proveniente dall’arabo mandylion e che indica un fazzoletto, è ritenuto il più antico ritratto del Cristo. Secondo un’antica tradizione del III sec. D.C., Abgar, re di Edessa in Armenia, malato di lebbra, avendo udito delle qualità taumaturgiche di Gesù che predicava in Palestina, mandò il pittore Anania per raffigurare il Suo volto. Non riuscendo a ritrarre il Messia, Gesù prese il telo appoggiandovi il volto intriso di sudore lasciando impressa la Sua immagine. Tornato in Patria, Anania toccò il Re con il sudario che lo guarì miracolosamente. Da qui l’adorazione della sacra effige. Dopo il regno di Abgar, la preziosa tela rimase nascosta finché durante l’assedio della città da parte dei Persiani nel 595, fu nuovamente esposta all’adorazione per chiedere a Dio la salvezza. Nel 639 Edessa fu occupata dagli Arabi che offrirono la reliquia a Bisanzio in cambio di denaro e prigionieri. Da qui arrivò a Genova nel 1362 con Leonardo Montaldo, futuro Doge, che la ricevette in dono dall’imperatore Giovanni V Paleologo per i servigi resi contro i Turchi. Questi, in punto di morte, donò il “Sacro Volto di Edessa” al monastero dei Basiliani armeni, passato nel 1650 ai Barnabiti, dove ancora oggi, dopo numerose vicissitudini tra cui la trafugazione in Francia nel 1507, è custodito e venerato.

La Festa: Fino alla metà del secolo scorso i genovesi accorrevano in massa alla festa di "San Bertommé di Erminni" (festa di precetto) perché il "Santo Volto" aveva il potere di liberare i "malefiziou" e di proteggere Genova dalle calamità. Oggi in occasione della Pentecoste la reliquia viene esposta all’adorazione dei fedeli. L’icona è racchiusa in una cornice trecentesca d’argento dorato, detta “paleologa”, che presenta anteriormente un'ampia apertura che segue in forma stilizzata i contorni del volto di Gesù lasciandone così intravedere il ritratto sottostante. È un opera di alta oreficeria bizantina che include anche dieci rilievi con scene sbalzate commemorative degli eventi principali dell'antichissima tradizione sull'origine di questa Sacra Effige.

Per informazioni:
Chiesa di San Bartolomeo degli Armeni
Corso Armellini, 2
Tel. 010 8392496

Maggio - il mese delle rose

Avete un giardino con una bella pianta di rose? allora la ricetta seguente, tratta dal mio libro "Le ricette di una famiglia genovese", può interessarvi.
Sciroppo di rose
Questa è la ricetta dello sciroppo di rose che ho trovato su un quadernetto dove mia zia Lina teneva le ricette che aveva imparato da sua mamma. Su un Kg. di petali di rose sminuzzate, spremere 6 limoni, versarvi sopra due litri di acqua bollente e lasciare in infusione per circa 24 ore, indi spremere i petali in un canovaccio. Mettere il liquido al fuoco in una pentola di coccio oppure di smalto (o di acciaio inox), quando sarà caldo aggiungere 3 kg. di zucchero e far bollire per circa cinque minuti. Appena freddo imbottigliare. In primavera al mattino a digiuno se ne scioglie un dito in un bicchiere d’acqua fresca e si ottiene un ottimo rinfrescante. Viceversa alla sera sciolto in acqua calda costituisce un blando lassativo. A Genova era famoso quello preparato dalla Farmacia Cavanna e quello dei frati di S. Anna.

Se vi interessano altre ricette del mio libro, ne trovate alcune filmate sull'altro mio blog La mia cucina

Le ricette animate di Eugenio