La mia Genova: 7 mar 2008

Palazzo Peloso

Il PALAZZO PELOSO, che sorge a mancina, non molto discosto all'ingresso della Piazza di S. Domenico, va ricco d'un gran numero di quadri antichi e moderni, raccoltivi da Francesco di questa famiglia, il quale verso i viventi artisti fu esempio di signorile liberalità. Ond'è pregio singolare a questo palazzo l'aver tanto che basti a porgere in Genova un'idea dell'attuale pittura italiana; pregio tanto maggiore, in quanto gli odierni signori, nonché aggiungere di nuovo alle loro gallerie, è gran fatto se non le spogliano degli antichi ornamenti. - Faremo scorta a chi visita la presente, tenendoci quasi ai limiti d'un pretto catalogo. - Veggonsi nella sala quattro grandi tele di scuola genovese: il trionfo di David, la morte di Cleopatra, Mosè salvato dal Nilo e Salomone innanzi agli idoli. De' due primi s'ignora l'autore, i secondi sono di Valerio Castello. Sovra le porte, la Fede e la Carità sono di Domenico Piola; l'assedio d'una fortezza, e una brigata campestre di Cornelio Wael. Veggonsi poi disposti sulle pareti, la figura d'un ragazzo di stile del Piazzetta - Una nevicata di moderna scuola lombarda - Una veduta con costumi romani, lo studio d'uno scultore e la prigione del Tasso di Camillo Pucci -Un paesaggio di Both - Due paesaggi sopra ardesia di scuola genovese - Due vedute di Venezia del Guardi - Due bozze con fatti di storia greca e romana del Beletti sarzanese. - Due piccole battaglie di maniera del Wael -Due paesaggi di moderna scuola milanese - Due grandi battaglie di scuola francese - Gio. Luigi Fieschi che si congeda dalla sposa innanzi alla congiura, bozzetto di Francesco Haiez - Quadro con animali del Rosa da Tivoli - Due putti di Valerio Castello - Veduta marinaresca a luce di luna di Luigia Sciorati Campodonico - Una piazza di Lucca, grazioso schizzo del Canaletto - Uno stupendo paesaggio attribuito al Domenichino - S. Francesco, mezza figura di Vincenzo Malò. - Seguono due salotti, che dal colore de' paramenti hanno l'appellativo di giallo e di rosso. Quello ha un quadro grande in tavola coll'adorazione de' Magi di stile de' Semini; questo un'altra tavola d'egual dimensione rappresentante la prima Messa di S. Pietro, di buon pittore olandese ed osservabile per ricchezza d'accessorii e finitezza estrema d'esecuzione. Quivi pure è una Cleopatra in marmo del Baratta carrarese. Nel salotto grande il carro di Venere strascinato dagli amori del Guercino da Cento - Veduta interna della Cattedrale d'Anversa di Peterneff - Due sopraporta di G. B. Carlone, cioè la famiglia di Giacobbe e Mosè che trae acqua dalla rupe. Questo ultimo è modello dell'affresco da lui eseguito in S. Sebastiano - Pietro l'eremita che parte per le Crociate, composizione d'Haiez, pregevolissima per merito d'arte e ricchezza d'episodii - L'incontro di Gesù colla Veronica di stile caraccesco - Quattro tele del Migliara rappresentanti un chiostro di monache, un refettorio di frati, una piazza di Piacenza, e il ritorno del Viatico alla chiesa di S. Marco in Venezia. Quest'ultimo è uno de' capolavori di questo insigne pittor di vedute - Il martirio di S. Lorenzo, buona copia da Giulio Romano - Veduta del lago di Como del Bisi - Una marina con Porto e dogana del Boccacci parmigiano - Due vedute di Milano del Cannella - Gio. Luigi Fieschi che parte per la congiura d'Haiez, esecuzione del bozzetto ch'è nella sala - Gli esuli di Parga del medesimo - Due quadri del Sogni milanese figuranti il ratto delle Sabine, e la partenza di Colombo per l'America - Un paesaggio del suddetto Boccacci - L'adorazione de' Magi di P. Paolo Rubens - Colombo che offre a Ferdinando ed Isabella di Spagna i frutti delle sue scoperte, quadro grande e studiato di Pelagio Palagi - Due paesaggi di Both - Due altri del Gozzi - La famiglia di Coriolano di Camillo Pucci -Due vedute del Pincio di scuola francese - La piazza di S. Marco in Venezia, stupenda veduta del Canaletto - Cola di Renzo che spiega al popolo alcune epigrafi del suddetto Palagi - Una vecchia con un ragazzo del Multeni milanese - Un bel paese con caccia di Breughel - Due teste di Nostra Donna, l'una di Pompeo Battoni, l'altra di Panfilo Nuvolone - Due piccoli paesi fiamminghi -Due graziosi quadretti d'Haiez con Apelle che ritrae Aspasia, e Carlo V che raccoglie il pennello a Tiziano - Maria Stuarda in Hamilton, opera d'un Giovanetti lucchese, la quale sarebbe maravigliosa se la pazienza e lo stento tenesser luogo d'ingegno. In uno di questi salotti conservasi un trionfo di Bacco in bronzo e marmo pario con zoccolo di porfido, opera del romano Volpato. - Oltre alla collezione de' quadri, havvene un'altra delle migliori stampe che uscissero dal bulino de' moderni incisori, le quali coprono le pareti d'alcune stanze; e vedesi in una d'esse la statua del Nilo, copia dell'antica, modellata in piccole proporzioni dal detto Volpato ed è lavoro di somma finitezza e precisione. Son'anche da vedersi nell'appartamento superiore Il ritratto del q. Francesco Peloso di Haiez - Due paesi e la veduta dell'anfiteatro di Verona del Migliara - Un piccolo paese del Gozzi - Altro d'un suo scolare - Altro d'Autore fiammingo - Tre paesi del nominato Boccacci - Veduta delle sponde d'un fume del Cannella - un paese di Gasparo Pussin, e Compagno a questo un altro del Bisi.

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venerdì 7 marzo 2008

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